Muore Claude Debussy

Quando:
Marzo 25, 2020@4:36 pm–5:36 pm
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Claude Debussy
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Claude Debussy fu uno dei protagonisti del rinnovamento della musica agli inizi del ‘900, considerato il padre dell’impressionismo musicale.
La vicenda umana e artistica di Claude Debussy (22 agosto 1862, Yvelines – 25 marzo 1918, Parigi) è, fin dagli inizi, quella di un “irregolare”. Di umili origini, non riceve un’istruzione sistematica e il padre vorrebbe farne un marinaio. In carcere conosce casualmente un’anziana insegnante di pianoforte. È lei a rendersi conto del talento musicale innato del giovane Claude e ad avviarlo agli studi musicali. Ammesso al Conservatorio, si rivela subito anticonformista: rifiuta di eseguire gli esercizi di armonia prescritti perché li trova noiosi ed è alla continua ricerca di soluzioni originali.
Si rassegna a realizzare composizioni “regolari” solo per poter concorrere all’importante “Prix de Rome”, che vince nel 1884. Viaggia molto, ed è affascinato in particolare dalle sonorità orchestrali.

Nel dicembre 1894 viene eseguito per la prima volta il Prélude a l’après-midi d’un faune, ispirato all’omonima poesia di Mallarmé. Anche l’ascoltatore inesperto è in grado di cogliere la novità di quest’opera: il suo andamento fluido, le sue sonorità liquescenti, la sua assoluta libertà ritmica.
La composizione viene immediatamente classificata come esempio di “impressionismo musicale”, classificazione che Debussy stesso respinge perché sostiene essere riduttiva: le sue opere non sono semplici “ritratti in musica”, ma ricercati tentativi di esplorare in profondità le “corrispondenze”
Al Prélude fanno seguito, nel 1899, i tre Notturni (Nuages, Fetes e Sirènes), in cui prosegue la sua opera di ricerca delle possibilità timbriche e coloristiche dell’orchestra.
Nel frattempo lavora al dramma lirico in 5 atti Pelléas et Mélisande da cui le linee melodiche continuamente fluiscono e si smorzano. L’opera viene rappresentata a Parigi il 30 aprile 1902 con discreto successo.
Dopo Pelléas et Mélisande Debussy ritorna all’orchestra, realizzando con La mer (1903-1905) e con Images, composte fra il 1905 e il 1912, i suoi capolavori sinfonici, dove gli spunti paesaggistici diventano pretesto per l’esposizione quasi pittorica di colori e sfumature.
Negli ultimi anni di vita la sua fama declina, in favore di quella del nuovo astro Maurice Ravel. Nonostante l’aggravarsi del tumore intestinale che lo affligge ormai da tempo, riesce a completare il suo messaggio musicale con i 2 libri Douze Etudes (1915), in cui molti critici identificano il vertice della sua opera pianistica.

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