Il Barocco

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IL PERIODO BAROCCO

In musica indica un periodo storico che va dal 1600 al 1750 circa. Il nome significa “bizzarro” e indica la caratteristica principale delle arti dell’epoca: cioè la ricerca della meraviglia, stupore, emozione e sentimento. L’arte deve stupire ma anche commuovere. Il linguaggio scelto dagli artisti è formato da contrasti inaspettati ed è spettacolare, grandioso, insolito ed inedito. Il Seicento costituisce un’epoca caratterizzata da numerosi conflitti sociali, politici e religiosi. Le guerre, la peste e le carestie colpiscono la popolazione e si verifica un notevole calo demografico. Questa è l’epoca della Controriforma Cattolica e si affermano le monarchie assolute. La miseria della gente si contrasta con la sfarzosità e il lusso delle corti europee, tra cui la Reggia di Versailles di Luigi XIV. L’elemento fondamentale della vita dei nobili dell’epoca era il lusso, che caratterizzava il modo di vivere. Le ricche corti diventano centri artistici e culturali e i re continuano ad essere mecenati di artisti e letterati.

  • Nascono nuove forme vocali e strumentali.
  • Diventa molto importante la musica profana.
  • Le composizioni musicali ricercano effetti virtuosistici, di grande difficoltà e bravura
  • Si utilizzano contrasti di velocità e di intensità e nell’uso degli strumenti (alternanza tra soli e tutti)
  • Si utilizzano gli abbellimenti (come i trilli ad esempio)

In questo periodo storico, si preferiscono formazioni più numerose e sfarzose: nascono infatti le orchestre da camera, che suonano nei saloni dei palazzi nobiliari. Si inventano e si perfezionano gli strumenti già esistenti sicuramente i più importanti sono gli archi (violini, viole, violoncelli e contrabbassi) che hanno un ruolo importantissimo in questo periodo.

GLI STRUMENTI PIU’ IMPORTANTI

  • Organo Barocco: è uno strumento musicale della famiglia degli aerofoni e viene suonato per mezzo di una o più tastiere.
  • Chitarra barocca: è l’antenata della chitarra classica. È uno strumento leggero e dal timbro chiaro e ricco, perfetto per accompagnare la voce, pur essendo in grado di farsi sentire insieme con altri strumenti.
  • Violino: è lo strumento più importante dell’epoca e viene prodotto nelle botteghe degli Amati, dei Guarnieri e degli Stradivari.
  • Clavicembalo: è uno strumento A TASTIERA in cui i tasti sono collegati da corde pizzicate sempre con la stessa intensità, si diffonde in Europa alla fine del ‘500 e in tutto il Seicento ma nel Settecento perde il suo ruolo nelle orchestre per poi venir riscoperto nel Novecento per composizioni inusuali.
  • Bombarda: è uno strumento a fiato di legno e di ancia doppia in cui sono presenti 7 fori. Si diffonde in Europa tra il ‘400 e il Settecento. Dalla bombarda si svilupperà poi l’attuale

I PRINCIPALI ARTISTI DEL BAROCCO:

 

  • Johann Sebastian Bach Nasce a Eisenach, in Germania, il 21 marzo 1685, da una famiglia di musicisti. Sin da piccolo suona violino, clavicembalo e organo. A 18 anni intraprende una carriera da organista che lo porta in diverse città tedesche. Compone musica sacra e numerosi brani per organo, tra cui la celebre Toccata e Fuga in Re minore. Dimostra subito una particolare maestria nell’arte del contrappunto, tecnica compositiva che intreccia armoniosamente più linee melodiche in uno stesso brano. La musica di Bach ha una struttura complessa, di perfezione matematica, che ha il potere di evocare la sfera del divino. Dai suoi contemporanei Bach è però più apprezzato come esecutore che come compositore. Intorno al 1747 inizia la sua ultima opera, L’Arte della fuga, in cui profonde tutto il suo genio contrappuntistico. L’opera resta però incompiuta a causa della cecità che colpisce il musicista due anni dopo. Muore il 28 luglio 1750. In vita Bach rimane in parte incompreso, per via della complessa struttura delle sue opere. Dopo la morte, la sua musica non viene eseguita in pubblico per lungo tempo. Solo nel XIX secolo è riscoperta e riconosciuta in tutto il suo valore. Oggi Bach è considerato uno dei più grandi geni della musica di tutti i tempi.

Georg Friedrich Händel nasce nel 1685 a Halle in Germania. Fu un bambino prodigio ed un bravo manager di sè stesso, forse il primo esempio di libero imprenditore musicale, a cui certo non mancava la voglia di vivere, nè tantomeno il successo. A differenza di molti altri artisti dell’epoca, alla sua morte infatti aveva accumulato beni per vari milioni di euro attuali, molti dei quali scelse di donare in beneficienza.  Nel 1706 viene in Italia dove rimane per tre anni, nel 1712 andò a Londra ed entrò nella vita musicale inglese fino alla sua morte avvenuta nel 1759. Tra le sue composizioni ricordiamo il Messiah e la Musica per i Fuochi di artificio reali.

Claudio Monteverdi nasce nel 1567 a Cremona e muore nel 1643 a Venezia. Affascinato dall’opera Euridice di Jacopo Peri, rappresentata per la prima volta nel 1600 a Firenze, Monteverdi decide di dedicarsi anch’egli al teatro musicale scrivendo una favola pastorale. Nacque così l’Orfeo. Monteverdi rivoluzionò gli stili musicali allora esistenti e per questo motivo fu spesso attaccato dai musicisti suoi contemporanei, che non seppero apprezzare le sue innovazioni. Nel genere del madrigale, per esempio, introdusse l’uso degli strumenti fino ad allora esclusi; nel teatro, invece, sviluppò la ricerca di una continua affinità tra testo cantato e musica.

Antonio Vivaldi Vivaldi nacque a Venezia nel 1678 si dedicò ben presto alla musica, divenendo un affermato violinista. Ordinato sacerdote, fu però dispensato dal dir messa per motivi di salute; entrò così come insegnante di violino e di composizione nel conservatorio della Pietà (una specie di orfanotrofio in cui venivano assistite ed educate le bambine orfane). In questo conservatorio rimase per più di trent’anni scrivendo la maggior parte della sua musica proprio per le studentesse della scuola. L’attività musicale di questo istituto prevedeva infatti l’insegnamento del canto o di uno strumento e la domenica c’erano esecuzioni pubbliche in cui le giovani musiciste facevano sfoggio della propria abilità. Vivaldi scrisse opere per quasi tutti gli strumenti (violino, violoncello, oboe, fagotto ecc.); i concerti furono pubblicati in raccolte che portano titoli curiosi come L’estro armonico, La stravaganza, Il cimento dell’armonia e dell’invenzione (in cui si trovano le famose Quattro stagioni).Vivaldi fu un compositore instancabile e ciò testimoniato dall’enorme quantità di musica a noi pervenuta. Morì però quasi in povertà nel 1741 a Vienna, dove spesso si recava per lavoro.

PRINCIPALI FORME MUSICALI

Il concerto grosso È una delle forme più caratteristiche del Barocco a cui molti importanti artisti si dedicano. Si suona nelle chiese e durante fastose cerimonie nelle camere delle corti. L’orchestra è divisa in due gruppi: il concertino composto da un gruppo di solisti , (Corelli, due violini e un violoncello), e il grosso d’orchestra, cioè l’intero corpo di questa, entrambi accompagnati dal basso continuo.

Il concerto solista Nel concerto solista è un solo strumento che si contrappone e dialoga con l’intera orchestra. Lo strumento solista è generalmente il violino, al quale è assegnata una partitura “obbligata” o una sequenza dedicata all’improvvisazione dell’esecutore, mentre l’orchestra è quasi composta da archi. Nel concerto solista si possono distinguere tre movimenti:

Un allegro iniziale                              Un adagio centrale                           Un allegro conclusive

La Fuga E’ una forma compositiva nella quale il contrappunto (lo studio su come combinare diverse melodie sovrapposte) viene sfruttato ai massimi livelli. Il primo tema (melodia) della fuga viene chiamato soggetto ed è seguito da una risposta, a soggetto e risposta possono essere aggiunte altre voci per un totale di tre o quattro.

La Suite E’ un insieme di brani, per uno strumento solista, un complesso da camera o un’orchestra, correlati e pensati per essere suonati in sequenza. Il termine vuol dire in francese seguito, ad indicare che i brani vengono eseguiti uno dopo l’altro senza interruzioni. I pezzi che compongono una suite vengono chiamati tempi (o movimenti) e nella musica barocca sono tutti nella stessa tonalità. I movimenti obbligatori che compongono la suite barocca sono, in ordine, allemanda, corrente, sarabanda e giga. È presente quindi una alternanza tra tempi moderati o lenti (allemanda, sarabanda) e tempi mossi o rapidi (corrente, giga). Tutti questi movimenti, come del resto i loro nomi, derivano stilisticamente da brani pensati per essere danzati.

Il melodramma È uno spettacolo in cui gli autori sono cantanti che, accompagnati dall’orchestra, raccontano una vicenda interamente in musica. Nel melodramma le arie da voci soliste si alternano ai recitativi. Il termine indica il genere letterario che fa capo al libretto, cioè la produzione di testi teatrali di un autore che successivamente verranno messi in musica dal compositore. Solitamente i melodrammi narrano vicende tratte da miti Greci e Romani, che vengono definite opere serie. Mentre nel Settecento si afferma l’opera buffa il melodramma italiano è molto apprezzato e desiderato in Europa. Le fastose scenografie e i ricercati costumi rendono lo spettacolo ancora più emozionante. Nelle corti europee si fa a gara per mettere in scena i melodrammi più sorprendenti, l’affermazione e allo sviluppo del concerto solista.