Il Classicismo

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IL CLASSICISMO

Tra la seconda metà del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento nasce in Europa un movimento culturale denominato Neoclassicismo (nuovo classicismo). Nell’ambito musicale questo movimento chiamato Classicismo musicale, si colloca tra il 1760 e il 1830 circa. Le caratteristiche comuni dell’arte e della musica di questo periodo sono la linearità, l’equilibrio, la simmetria.

ed è definibile come un periodo di ricerca di equilibrio nelle forme e di pacatezza nell’espressione, a differenza del successivo periodo del romanticismo, in cui fu forte lo slancio emotivo. I compositori classici cercarono di basarsi su forme fortemente razionalizzate, mentre i romantici cercarono l’espressione libera da ogni condizionamento.

Il Neoclassicismo è in polemica con le stravaganze barocche e propone un’arte ordinata, simmetrica, che evidenzi l’armonia delle forme. Gli artisti tendono a formare le loro opere in modo più razionale, con strutture più semplici e lineari. Questo avviene anche in musica. Anche se sono passati pochi anni dalla morte di J. S. Bach, le sue composizioni vengono giudicate già superate, perché troppo complicate, poco immediate. Il pubblico vuole capire con facilità la musica, che deve essere orecchiabile e ispirata ai temi del quotidiano.

Nel classicismo le armonie delle opere musicali sono più semplici e più orecchiabili. I musicisti, infatti, creano i loro brani utilizzando melodie più semplici e leggere, e armonie delicate. La musica strumentale presenta un grande sviluppo: le orchestre si ingrandiscono notevolmente, offrendo ai compositori maggiori possibilità espressive. I brani orchestrali sono molto scorrevoli e le frase, piuttosto brevi, si alternano con regolarità, esprimendo armonia. Di questo periodo è l’invenzione e il perfezionamento dello strumento musicale del pianoforte, che, progressivamente, sostituisce il clavicembalo. Il pianoforte, infatti, consente una maggiore varietà d’intensità che rende il timbro molto più espressivo rispetto a quello che si poteva ottenere dal clavicembalo.

Anche nel melodramma si avvertono cambiamenti: il cantante è meno libero di improvvisare virtuosismi, c’è un maggiore equilibrio tra testo e musica, la vicenda e narrata con più realismo e i personaggi sono descritti con più cura. Nella musica strumentale le composizioni seguono uno schema, quello della sonata, che dà una struttura più razionale e simmetrica ai brani. Con questo schema vengono composte sinfonie, concerti e sonate. Le orchestre si arricchiscono di molti strumenti e i fiati entrano in modo stabile negli organici. Il clavicembalo viene sostituito dal pianoforte, che permette una maggior espressività. I protagonisti di questo periodo sono: Franz Joseph Haydn, Ludwig Van Beethoven e Wolfagang Amadeus Mozart. Anche se Haydn svolse gran parte dell’attività a Londra e Mozart viaggiò in tutta Europa, i tre compositori gravitarono intorno alla corte di Vienna, tanto che troviamo spesso il termine “classicismo viennese” ad indicare la provenienza dei 3 principali esponenti.

FRANZ JOSEPH HAYDN (1732-1809) organizzò definitivamente la forma sonata: nelle numerose sinfonie, sonate e quartetti vi sono le prime, compiute realizzazioni di questa forma.

La sua musica ha un carattere sereno e piacevole, ed è apparentemente semplice e di facile ascolto. In realtà, invece, le sue composizioni nascondono complesse costruzioni musicali. Haydn compone una quantità notevole di musica in tutti i generi più noti: compose infatti vari oratori, cioè opere religiose svolte in Chiesa, tra cui La creazione e Le stagioni, alcuni melodrammi, messe, concerti, moltissime sinfonie, tra le quali le famose Londinesi, molte sonate per pianoforte e quartetti, tra cui il noto Kaiser Quartett, divenuto poi l’inno nazionale tedesco. Il suo contributo all’affermazione della musica strumentale è così determinante da fargli attribuire il soprannome di padre della sinfonia, della sonata e del quartetto. E’ Haydn che inventa la forma sonata, schema compositivo per sinfonie usato anche da Mozart e , successivamente, da Beethoven.

Una delle dodici sinfonie che creò, le Londinesi, è la Sinfonia n° 94, “La Sorpresa”, così chiamata perché l’autore vi inserì, per tenere accesa l’attenzione del pubblico, un improvviso fortissimo, che comprende anche un colpo di timpano.

WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791) è considerato il rappresentante più geniale della seconda metà del Settecento e certo una delle maggiori personalità della musica occidentale. Egli ha saputo unificare le esperienze più diverse, dimostrandosi sensibile soprattutto all’influenza della scuola italiana. Pronto ad accogliere i più diversi contributi, Mozart sa assimilarli e rinnovarli in uno stile in cui domina una squisita perfezione, unita a una segreta malinconia che si farà, col tempo, sempre più struggente e drammatica. Mozart ha scritto, nella sua breve vita, moltissime composizioni, dalle opere teatrali (come Le Nozze di Figaro, Don Giovanni, Flauto magico) alle sinfonie, dalle musiche per danza ai quartetti, dalla musica sacra alle sonate e concerti per pianoforte e per violino. Figure cardine del Classicismo tedesco ed europeo, Mozart e Haydn più dei loro contemporanei seppero cogliere la lezione stilistica del loro tempo. Se Mozart squarcia qualsiasi canone barocco componendo opere estremamente nuove sotto il punto di vista drammatico e tecnico, ad Haydn, più concentrato sulla produzione sacra e sinfonica, va riconosciuto il merito di aver trovato il giusto equilibrio tra riflessione e improvvisazione.

LUDWIG VAN Beethoven (1770 – 1827)  viene definito l’ultimo del classici e il primo dei romantici.

Nel 1792, spinto da amici e mecenati, si trasferisce a Vienna, dove si sta affermando una classe di agiati borghesi, interessati a promuovere le attività musicali: il compositore può finalmente liberarsi dal “servizio” presso un aristocratico per lavorare come “libero professionista”. A Vienna, città che non abbandonerà più, compone, dà concerti, pubblica le sue opere, insegna. Si sente animato da una forte carica di ottimismo e di amore per l’umanità, che cerca di trasmettere nelle sue opere. Ma comincia a manifestarsi un male “impossibile” per un musicista: la perdita dell’udito. La malattia lo rende cupo, poco socievole, medita il suicidio. Si isola dal resto del mondo e si tuffa nella composizione guidato dal suo “orecchio interiore”.  Scrisse 9 sinfonie (da quel momento in poi tutti i grandi musicisti non riuscirono a farne piu di 9) 16 quartetti x archi, la Messa Solemnis e il “Fidelio” (la sua unica opera). Nella nona sinfonia, nel 4° movimento è racchiuso L’INNO ALLA GIOIA, l’inno dell’unione europea, questo movimento è appunto particolare perché all’orchestra si affianca un coro.

LA SINFONIA

Fino al 1750 circa, i brani per gruppi di strumenti non sempre prevedevano un numero preciso di suonatori e le parti venivano assegnate in base agli esecutori disponibili, con il tardo settecento i compositori hanno in mente precisamente l’organico orchestrale a disposizione quando scrivono le proprie composizioni. Comporre una sinfonia vuol dire valorizzare ogni singolo strumento, sinfonismo è un termine di origine greca che vuol dire suonare insieme.

La sinfonia è divisa in quattro parti, dette tempi o movimenti, secondo il seguente schema:

Primo Movimento     ALLEGRO   Forma-sonata

Secondo Movimento   ANDANTE    Tema con variazioni

Terzo Movimento       ALLEGRETTO   Minuetto (tempo in ¾)  o Scherzo

Quarto Movimento    ALLEGRO      Forma Sonata o Rondò (caratterizzato da un ritornello che si presenta più volte, alternato da altri temi, detti episodi)

 

FORMA-SONATA La struttura della forma-sonata viene solitamente definita come bitematica (ovvero con due temi melodici) e tripartita. La tripartizione comprende la sezione di Esposizione, quella di Sviluppo e infine la Ripresa.

Esposizione  Primo gruppo tematico

Ponte modulante

Secondo gruppo tematico

Sviluppo  

Sviluppo vero e proprio

Riconduzione

Ripresa Primo gruppo tematico

Ponte modulante (modificato)

Secondo gruppo tematico (modificato)